Trovare il benessere tra i banchi di scuola

Scuola

La capacità di concentrazione, è un requisito indispensabile per qualsiasi tipo di apprendimento e per l’adattamento dell’individuo all’ambiente.

William James, considerato il padre della psicologia cognitiva moderna, sostiene che l’attenzione quando non è ben gestita può provocare difficoltà scolastiche e disagi a livello sociale.

Le ricerche scientifiche sulle caratteristiche principali dello sviluppo cerebrale, spiegano che l’attenzione volontaria è poco sviluppata nei bambini più piccoli, perché è il frutto di un lungo processo di maturazione che raggiunge il suo compimento all’inizio dell’età adulta.

Nel corso della crescita, il bambino impara più velocemente e diventa più esperto. All’interno delle reti neurali che si sono sviluppate, l’impulso nervoso circola più velocemente, l’elaborazione cognitiva si fa più rapida e rende disponibili maggiori risorse da dedicare all’attenzione. Con la maturazione cerebrale l’attenzione può essere più facilmente indirizzata e mantenuta su una precisa attività e si può insegnare al bambino anche a posticipare la realizzazione dei suoi bisogni, a canalizzare gradualmente la sua impulsività e iperattività.

A scuola molti insegnanti, sottolineano un calo delle capacità di attenzione degli studenti, anche associato all’uso massivo dei dispositivi digitali.

Studi differenti sull’argomento ritengono necessari nuovi approcci psico-pedagogici basati sulla comprensione e la gestione dell’attenzione rivolti a studenti e insegnanti. A tal riguardo è in corso di sperimentazione un progetto chiamato Atol nella regione francese del Rhône-Alpes, avviato da Jean-Philippe Lachaux in trenta classi dal secondo anno di scuola materna alla seconda media, in due classi del primo anno di liceo e due classi dell’ultimo anno.

Il progetto ha coinvolto tutti gli studenti fino a 18 anni, compresi quelli che soffrono di un disturbo da deficit dell’attenzione.

Partendo dal presupposto che la capacità di attenzione può essere affinata, tutti gli studenti possono sviluppare la consapevolezza delle distrazioni e acquisire una migliore capacità di gestire la concentrazione, con molteplici benefici in età adulta sia sul piano personale che professionale.

Infine lo sviluppo di questa facoltà assume anche un valore sociale poiché stimola in ognuno l’autonomia e libertà di fronte al continuo flusso di informazioni. Come sostiene William James “Un’istruzione che sviluppi questa facoltà diverrebbe l’istruzione per eccellenza”.

L’obiettivo non è obbligare lo studente a prestare attenzione, ma insegnargli ad esserlo quando ne ha bisogno grazie ad un insieme di strategie cognitive, una sorta di «cassetta degli attrezzi» per la mente.

Sebbene lo studio sia ancora in fase di svolgimento, i primi riscontri positivi giungono dagli insegnanti, quando lo studente percepisce un calo di attenzione può comunicarlo all’insegnante che sarà in grado di fornirgli un aiuto personalizzato.        

Il progetto presentato in questo articolo è solo uno dei tanti che hanno preso piede negli ultimi anni poiché molti ricercatori e insegnanti sono convinti che la scuola non dovrebbe solo insegnare a memorizzare e analizzare le informazioni, ma dovrebbe anche migliorare le caratteristiche psicologiche fondamentali necessarie a pianificare obiettivi e realizzarli.

Numerose ricerche confermano che gli esercizi respiratori possono allenare l’attenzione, ridurre lo stress e aiutare bambini e ragazzi a regolare le proprie emozioni. Concentrandosi sul respiro essi imparano a prestare attenzione all’esperienza del momento, senza giudicare, e senza analizzare la situazione troppo in profondità. Questo tipo di concentrazione focalizzata sul presente, chiamata «attenzione consapevole», aiuta a eliminare lo stress che viene dal «viaggio nel tempo» nei ricordi del passato, che porta alla ruminazione, oppure nel futuro immaginato, che genera ansia.

Sebbene esistano diverse strategie per insegnare queste capacità fondamentali, ci auguriamo che nelle scuole vengano sviluppati nuovi piani di studio incentrati sull’apprendimento sociale ed emotivo.

Dr.ssa Paola Bianchi
Psicologa e psicoterapeuta

Note bibliografiche

Lachaux J.P., Le cerveau attentif. Contrôle, maîtrise et lâcher-prise,Odile Jacob, 2013.
Mente e Cervello, N. 141 Anno XIV, Settembre 2016.
Siegel D.S., Qui ed Ora. Strategie quotidiane di mindfulness, Erickson, 2012.

Pubblicato il 03/03/2019 alle ore 16:43

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